Lei era già famosissima!!!
- Redazione
- 18 mar
- Tempo di lettura: 2 min

"Avevo 22 anni quando mi fidanzai con Belen. Lei era già famosissima: aveva fatto due Festival di Sanremo, tantissima televisione, la conoscevano tutti. Noi stavamo lavorando insieme a un programma, e dopo appena tre giorni di fidanzamento, un giorno mi dice:
"Guarda, invece di mangiare alla solita mensa degli studi, perché non andiamo a prenderci un bell’hamburger? Ne ho proprio voglia."
Ora, immaginate me: 22 anni, fidanzato da tre giorni con Belen. Se avessi potuto, quell’hamburger gliel’avrei fatto con le mie mani! Dico:
"Facilissimo! Abbiamo un'ora di pausa, prendiamo la macchina, andiamo a comprarlo e torniamo in tempo."
Lei mi guarda e mi dice:
"Sì, però pensaci bene… Se ci vedono in macchina insieme, finiamo su tutti i giornali."
E io: "Hai ragione, non ci avevo pensato."
Ma ho un'idea brillante: "Andiamo con la mia moto! Col casco e gli occhiali, zigzaghiamo nel traffico e nessuno se ne accorge."
Così, dopo tre giorni di fidanzamento, io, 22enne, fidanzato con Belen, salgo in moto con lei.
Belen è seduta dietro di me, le sue braccia attorno alla mia vita. Io accelero, perché ogni volta che accelero, lei si stringe di più, e a me piace. Guardo lo specchietto, la vedo sorridere, mi parla, ma con il vento e il casco non capisco cosa dice. Annuisco comunque. Per me va bene tutto, sono felice. Ho 22 anni, siamo fidanzati da tre giorni.
Accellero. Guardo lo specchietto, lei, la strada...ancora lei e...BAAAAM!
Un Ford Transit, un furgone. Grosso. Dietro ha due portiere con i vetri. Uno di quei vetri io l'ho sfondato con la faccia.
Ricordo il tonfo. E la tappezzeria del Ford Transit, perché ci sono entrato dentro. Era grigia, con dei triangolini rossi e blu.
La prima cosa a cui penso è: "Belen!"
Mi giro verso di lei: "Stai bene?"
"Sì, tranquillo, sto bene."
"Ma come? Sei sicura? Ma tutto questo sangue?"
"Sì, tranquillo, questo sangue è il tuo."
Nell'impatto avevo rotto il vetro, mi ero tagliato il naso, frantumato il setto nasale. Penso: Va bene, l’importante è che tu stia bene.
Svengo.
Corsa in ambulanza, codice rosso, al pronto soccorso del Sandro Pertini.
Arriviamo. Belen ha un graffietto sul polso e la camicia leggermente strappata. Attorno a lei: medici, paramedici, primari, comprimari, pediatri, ortopedici, dermatologi.
Io? Setto nasale frantumato, cinquanta punti di sutura sul braccio sinistro, tendine della mano lacerato, colpo di frusta, collare. Una maschera di sangue.
Sono su una barella, dietro una tenda, ad aspettare. Vicino a me, solo un infermiere, dolcissimo, che mi tiene la mano.
Mi sveglio. Lo guardo. Lui mi guarda. È emozionato.
Mi dice: "Oh, ma tu lo sai chi c'è stato di là? C'è Belen!"
Io, con quel poco di orgoglio che mi restava, tra collare, sangue, cinquanta punti di sutura, tendine lacerato, naso fratturato, riesco a dire:
"Lo so... È venuta con me."
- Stefano De Martino
Comments